Riciclabilità nella raccolta carta – metodo di valutazione aticelca 501
Obiettivo primario per le aziende produttrici di imballi è la realizzazione di manufatti che siano maggiormente riciclabili e che richiedano meno materie prime non rinnovabili.
La soluzione degli imballi a base carta rappresenta oggi una delle strade più concrete e facilmente implementabili in molte applicazioni, anche per sostituire contenitori tradizionalmente realizzati interamente in plastica.
Negli anni la carta si è evoluta, si è trasformata in una materiale decisamente più sofisticato e arricchito di nuove proprietà. Tuttavia, per soddisfare i requisiti di diverse applicazioni come l’effetto barriera, si deve ricorrere all’accoppiamento con film sottile polimerico.
L’imballo finito è riciclabile nella carta?
Da questa considerazione, diventa necessario porsi la domanda se l’imballo finito sia effettivamente riciclabile nella carta.
Per soddisfare questa domanda e fornire uno strumento oggettivo di valutazione, Assocarta ha sostenuto l’introduzione di una metodica analitica in grado di valutare oggettivamente il grado di riciclabilità di un manufatto a prevalenza cellulosica riproducendo su scala laboratorio quello che avviene in una stazione di riciclaggio della carta. Tale metodica prende il nome di metodo ATICELCA® 501 e il routine di analisi si basa sulla norma UNI 11743:2019.
Gli step analitici prevedono lo sminuzzamento del campione, scioglimento in acqua calda, passaggio attraverso filtri, valutazione della quantità di fibra ottenuta per il riciclo e quantità di residuo da scartare. Viene inoltre valutata la presenza di elementi che possano dare delle difformità ottiche ovvero ridurre la qualità estetica della carta riciclata.
A seconda dei risultati ottenuti il campione si collocherà all’interno di un intervallo di riciclabilità che parte da A+ per imballi altamente riciclabili fino a C imballi risultati ancora riciclabili nella carta ma con un minimo livello di resa.

Il metodo di valutazione assegna il livello D a quegli imballi che risultano non riciclabile nella carta.
Tale analisi è facoltativa ma consente di sapere in modo preciso e oggettivo quanto è riciclabile l’imballo.