Variazione cromatica di uno stampato dopo l’accoppiamento
E’ un fenomeno fisico legato alle proprietà della luce. Vediamo di approfondire.
La prima cosa che è cambiata tra prima e dopo l’accoppiamento è il percorso che fa la luce prima di arrivare ai nostri occhi. Se prima la luce colpiva direttamente gli inchiostri e poi si diffondeva verso di noi ora deve attraversare uno strato costituito dalla pellicola applicata. Tale passaggio restituisce molti effetti positivi e ricercati come la maggior brillantezza, saturazione, definizione. Tuttavia su alcuni colori questi effetti possono essere percepiti dall’occhio umano come uno spostamento della tonalità verso livelli più “caldi”.
Tale fenomeno è riscontrabile soprattutto accoppiando gli stampati con film lucidi.
Assodato che l’accoppiamento con pellicola lucida viene fatta proprio per esaltare i colori e proteggere la stampa, vediamo quali altri fattori entrano in gioco: tipo di inchiostro (caratteristiche colorimetriche, tiro, viscosità, trasparenza, pigmentazione), macchina e sequenza di stampa o condizioni di stampabilità (tessuto gommato, lastra, soluzione di bagnatura, ecc.), rapporto fra grafismo e contrografismo, tipo di carta.
Effettuando diverse prove in laboratorio la prima osservazione in riferimento ai valori rilevati è quella che l’accoppiamento influisce in modo determinante ai fini cromatici dello stampato. Tale variazione non risulta uguale per tutti i colori.
Nei colori scuri (Nero, Blu e C+M+G) la tendenza con la plastificazione è nell’aumento della Chiarezza mentre tende a diminuire nei colori più chiari. Infine, tende ad essere leggermente superiore nei fondi pieni e a diminuire nelle zone retinate (30%; 50%; 80%).
I risultati ottenuti fanno supporre che l’influenza della plastificazione sulla cromaticità di un’immagine non è simile in tutte le percentuali ed in particolare tra pieni e retinati; di conseguenza ogni immagine può avere variazioni cromatiche che, nell’insieme, possono diversificarsi fra loro.
Anche per la saturazione abbiamo un comportamento diverso tra i valori sui fondi pieni, meno saturi e zone retinate (30%; 50%; 80%) più saturi. In merito alla TINTA h°, questa resta assai stabile salvo che nel caso del rosso 100% e nelle coperture superficiali del Magenta (30%; 50%; 80%).
In conclusione
E’ fondamentale che l’inchiostro utilizzato sia perfettamente essiccato sia in superficie che all’interno. L’inchiostro utilizzato in fase di stampa deve essere idoneo a ricevere il film plastico. Molta attenzione, va riposta nell’utilizzo degli inchiostri metallici e Reflex. Tale tipologia di inchiostri ha dimostrato infatti di essere soggetta rispettivamente a fenomeni di sollevamento e di viraggio dopo la plastificazione. Fenomeni di viraggio del colore possono verificarsi a partire dalla mezz’ora dopo la laminazione fino alle 48 ore dopo.
Se non si conosce preventivamente il comportamento del film plastico con l’utilizzo di determinati tipi di inchiostri è buona norma chiedere una piccola tiratura per verificare il risultato finale.